Neuroscienza della Delusione: Dai Biscotti Danesi alla Dopamina

Quando un individuo sperimenta qualcosa di piacevole o gratificante, nel cervello -e più specificatamente in una regione nota come “Area Tegmentale Ventrale” (TVA)- viene rilasciata dopamina, dando esito a una sensazione di piacere che contribuisce a rinforzare il comportamento che ha portato a quella specifica gratificazione.

Ma cosa succede quando, invece, si sperimenta una delusione (come quando, da piccoli, aprivamo pieni di speranza quelle bellissime latte di biscotti danesi per poi scoprire che contenevano il kit di cucito della nonna)?

Bene, uno studio condotto alcuni mesi fa dai ricercatori della Graduate School of Medicine dell’Università di Kyoto (Ishino et al., 2023) su modelli animali, ha scoperto che anche in questo caso c’è lo “zampino” della dopamina.

Sembrerebbe infatti che questo poliedrico neurotrasmettitore giochi un ruolo importante anche nella regolazione delle risposte comportamentali a situazioni ed eventi sgradevoli e tutt’altro che gratificanti.

Lo studio ha rivelato che, al pari di ciò che avviene per il meccanismo di gratifica, anche quando si sperimenta un fallimento, i livelli di dopamina cerebrale tendono ad aumentare, con lo scopo – si ipotizza – di mitigare gli effetti emotivi della delusione e stimolare l’automotivazione dei soggetti, agendo quindi da “meccanismo neuronale di coping” (coping= capacità di far fronte a un evento negativo).

Più nello specifico, il team ha identificato, nella TVA dei ratti, la presenza di un particolare gruppo di neuroni -denominati “anti-RPE”- che sembrano agire in modo del tutto opposto ai più noti neuroni RPE (Reward Prediction Error, traducibile in Italiano come: errore nella previsione della ricompensa). Infatti, quando la dopamina viene prodotta in seguito ad azioni percepite come fallimentari (per l’assenza di una ricompensa), essa si lega ai recettori esposti sulla membrana post-sinaptica di questi neuroni ma non a quelli presenti sui neuroni RPE (attivi invece durante le ricompense). Questo suggerisce l’esistenza di un meccanismo specifico e distinto dal precedente, probabilmente volto a preservare la motivazione individuale nonostante l’esperienza di fallimento.

La scoperta di questo specifico meccanismo neurale, potrebbe pertanto aprire nuove strade per lo sviluppo di strategie trattamentali volte a implementare e migliorare le capacità di coping e di gestione delle delusioni, nonché di terapie mirate al trattamento delle condotte di dipendenza.

Riferimenti Bibliografici

Ishino, S., Kamada, T., Sarpong, G. A., Kitano, J., Tsukasa, R., Mukohira, H., Sun, F., Li, Y., Kobayashi, K., Naoki, H., Oishi, N., & Ogawa, M. (2023). Dopamine error signal to actively cope with lack of expected reward. Science advances9(10), eade5420. https://doi.org/10.1126/sciadv.ade5420

Collins, A. L., & Saunders, B. T. (2020). Heterogeneity in striatal dopamine circuits: Form and function in dynamic reward seeking. Journal of neuroscience research98(6), 1046–1069. https://doi.org/10.1002/jnr.24587

Papini, M. R., Green, T. A., Mármol Contreras, Y., Torres, C., Ogawa, M., & Li, Z. (2024). Frustrative Nonreward: Behavior, Circuits, Neurochemistry, and Disorders. The Journal of neuroscience : the official journal of the Society for Neuroscience44(40), e1021242024. https://doi.org/10.1523/JNEUROSCI.1021-24.2024

Schütt, H. H., Kim, D., & Ma, W. J. (2024). Reward prediction error neurons implement an efficient code for reward. Nature neuroscience27(7), 1333–1339. https://doi.org/10.1038/s41593-024-01671-x

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *